Questa pagina del mio sito vuole essere la descrizione di un pó quello che è un radioperatore e come diventarlo.
Soprattutto vorrei cercare di far capire,se possibile, ai più scettici che il radioamatore non è uno strano ometto che” chissà perché”, impiega tutto il suo tempo libero a cercare di comunicare con un altro come lui con una radio d’altri tempi invece di usare un comune telefono.
I radioamatori sono fondamentalmente hobbisti,solitamente ma non necessariamente appassionati di elettronica che con una particolare autorizzazione riconosciuta praticamente in tutto il mondo,
fanno uso di radiotrasmittenti su frequenze debitamente autorizzate per scambiarsi messaggi che vanno dal puro piacere di contattare un altro radioamatore dall’altro capo del mondo
fino a scambiarsi opinioni sulla sperimentazione di circuiterie varie che possono riguardare radio, antenne, computer, ecc.
Oggi con la distribuzione capillare di sistemi di comunicazione alla portata di tutti e con l’avvento di internet forse ad un occhio un po’ distratto dire “Radioamatore” suona quasi arcaico ma in realtà non è cosi.
Tutta la tecnologia attuale infatti se riflettiamo attentamente non esisterebbe senza l’inventiva di uomini assetati di conoscenza come i radioamatori.
Non dimentichiamo inoltre che la rete radioamatoriale è perfettamente integrata negli attuali sistemi di comunicazione che prevedono interconnessioni tra radio analogiche e la rete digitale dove però al contrario di un pubblico passivo, che si comporta solo da spettatore il radioamatore interagisce con la propria conoscenza per cercare di migliorare il sistema che si trova di fronte.
Inoltre bisogna pensare che qualunque tecnologia attuale di comunicazione che stia in piedi grazie alla rete di telefonia o internet in caso di una qualunque calamità: alluvioni, terremoti o quello che volete voi, può venire a mancare per lungo tempo a causa soprattutto di un’infrastruttura complessa che richiede tempi di intervento non sempre immediati, pena la mancanza di comunicazioni nelle zone interessate con conseguenze che trovo inutile elencare vista l’ovvietà.
Ebbene in questi casi il sistema più veloce per ristabilire le comunicazioni è proprio quello del radioamatore che richiede risorse irrisorie per ristabilire contatti con effetto praticamente immediato.
E' quindi facilmente comprensibile come le istituzioni da sempre contino su un supporto del genere che è distribuito praticamente in maniera automatica e capillare sul territorio. (oggi i radioamatori nel mondo sono oltre 2 milioni).
Quindi oltre a un lato di tipo strettamente hobbistico i radioamatori svolgono funzioni di volontariato, radioassistenza, protezione civile; più volte infatti si sono rivelati di enorme importanza se non addirittura indispensabili in caso appunto di calamità naturali mantenendo i contatti, laddove si erano interrotti i normali sistemi di comunicazione.
Il radioamatore però ricordiamolo ancora una volta non è un lavoro ma un hobby e come tale è anche divertimento.
Riuscire a collegare un paese dall’altro capo del mondo
con la sola potenza di una radio e di un’antenna magari
auto costruita, arrivare tra i primi a un contest : gare
organizzate dalle associazioni di radioamatori in cui si
premia chi stabilisce più collegamenti ( punteggio più
elevato) in un tempo limitato dalle regole del contest
(tenendo conto di potenza, distanza e banda) , riuscire
addirittura a usare la Luna come superficie riflettente
per comunicare sono soddisfazioni che solo un
appassionato può provare come del resto succede in ogni genere di passione.
Per diventare un radioamatore occorre per prima cosa aver compiuto sedici anni e ottenere la patente di operatore che viene rilasciata a seguito di un esame ministeriale che si svolge solitamente con due sessioni annuali. Per superare l’esame il neofita radioamatore deve acquisire la conoscenza di argomenti che riguardano l’elettronica, la radiotecnica e la regolamentazione internazionale che riguarda l’attività radiotecnica.
Solitamente può anche farsi supportare da corsi che
vengono effettuati da associazioni delle regioni di appartenenza. Superato l’esame che è forse il gradino più alto da salire, il neofita radioamatore deve fare la richiesta del nominativo che è praticamente una sigla composta da numeri
e lettere unica per ogni persona che permette di essere riconosciuto in tutto il mondo durante le sue comunicazioni via radio. Ricevuto il nominativo (che viene rilasciato dal ministero delle comunicazioni) rimane un’ultima tappa" la richiesta di autorizzazione a trasmettere" che abilita finalmente il tanto sospirato uso della radio. Durante tutta questa trafila (che dura sicuramente qualche mese)sarebbe opportuno fare un poco di ascolto sulle frequenze radioamatoriali per cercare di familiarizzare con quelle che sono le abitudini e i modi di usare la radio in modo corretto; è vero che ottenuta la patente e l’autorizzazione si è radioamatori a tutti gli effetti ma e bene non arrivare a trasmettere la prima volta con la classica voce tremolante sintomo da "micropanico" che colpisce il 50% dei neopatentati e che aveva colpito anche me.
Qui di seguito un famoso filmato dell’istituto luce che spiega cosa era il radioamatore negli anni 60’
Guardarlo oggi effettivamente fa sorridere ma l’ho voluto inserire alla fine di questa pagina perché trovo che oggi sia di una purezza disarmante.
© IZ1PKI.IT